CEO Meeting – Presentato “Distretto Italia”
Il nuovo programma è stato raccontato dal Presidente di semestre Roberto Tomasi (Autostrade per l’Italia)
Orientare, formare e creare occupazione. Questi i principali obiettivi di “Distretto Italia”: il programma di semestre presentato dal nuovo Presidente di turno del Consorzio di aziende ELIS Roberto Tomasi (Amministratore Delegato Autostrade per l’Italia) nell’ambito del CEO Meeting tenutosi oggi presso la sede della Business School LUISS. “C’è la volontà forte di dare il nostro contributo alla ricerca di soluzioni in grado di sopperire al fabbisogno di saperi che caratterizza questo tempo: proponendo azioni pragmatiche, innovative e ‘testate sul campo”, ha dichiarato Tomasi.
Un’iniziativa per formare le competenze tecnico-specialistiche che mancano oggi al Paese e offrire ai giovani la possibilità di scoprire il proprio percorso professionale ed entrare nel mondo del lavoro. Un progetto che punta in particolare anche a contrastare il fenomeno dei NEET (Not in Employment, Education or Training): i giovani tra i 15 e i 29 anni che hanno rinunciato a costruire il proprio futuro. “Se vogliamo che i giovani si rimettano in gioco, dobbiamo creare percorsi di formazione e orientamento che li aiutino a scoprire interessi e capacità personali – ha commentato Pietro Cum, Amministratore Delegato ELIS – Per aiutarli a costruirsi un futuro bisogna poi offrire percorsi che formino realmente alle professioni che scelgono. Distretto Italia deve anche servire a riscoprire il valore delle professioni tecniche contro il pregiudizio molto diffuso, che un percorso di formazione abbia prospettive di valore solo se punta alla laurea”.
Dentro il “Distretto Italia”
“Distretto Italia” prevede due principali linee di intervento. La prima è la “Scuola dei Mestieri” e prevede che ELIS raccolga entro l’anno i bisogni occupazionali delle singole aziende, per avviare all’inizio del 2023 i primi corsi e master post-diploma, da realizzare d’intesa con le aziende e in collaborazione con una rete di scuole su tutto il territorio nazionale.
Parallelamente verrà sviluppata la linea d’intervento “Accompagnare alla scoperta dei talenti”. Risorse centrali saranno qui i docenti che ricoprono nelle scuole superiori l’incarico di referente orientamento, in collaborazione con personale e istituti specializzati delle università italiane, alle quali il decreto 934 dello scorso agosto assegna il compito, nell’ambito del PNRR, di realizzare corsi di orientamento alle professioni rivolti a studenti iscritti agli ultimi 3 anni di scuola superiore.
“Un distretto una volta era un insieme di imprese e competenze diverse che riuscivano a creare un prodotto di grande valore – ha concluso Tomasi – Noi vogliamo creare un Distretto Italia: un distretto delle grandi imprese del nostro Paese, perché di questo paese siamo innamorati. Noi dobbiamo avere l’ambizione di sognare: di immaginare il futuro e di costruire per le nuove generazioni”.
Il programma della giornata
Oltre alla presentazione del programma di Presidenza Autostrade per l’Italia, il CEO meeting è stato anche l’occasione per mostrare i risultati raggiunti dal progetto “Smart Alliance” e lanciare lo scale-up a partire dal prossimo mese di gennaio. L’ex presidente di semestre Walter Ruffinoni (NTT Data) e gli altri CEO coinvolti hanno presentato la rete italiana delle Palestre Relazionali: luoghi di contaminazione e confronto, in cui da ormai un anno viene sperimentato un nuovo modo di lavorare. “Oggi il 60% dei dipendenti si sente non ingaggiato e addirittura l’88% non vuole tornare in ufficio 5 giorni su 5 – ha dichiarato Ruffinoni – I motivi che spingono una persona a mantenere il proprio lavoro o a cambiarlo riguardano soprattutto la flessibilità, il benessere e la gratificazione. Io credo che le Palestre Relazionali abbiano dimostrato di sapere rispondere bene ad almeno due punti su tre. Per questo oggi lo scale-up è importantissimo: dobbiamo aggiungere altre città, ma anche raggiungere meglio le periferie delle città in cui siamo già presenti”.
Tra gli altri contributi, un approfondimento della professoressa Daniela Lucangeli sulla “Piaga dei NEET”: persone inattive, che non studiano e non lavorano. “Io parlo spesso di mal di scuola – ha spiegato Lucangeli – Il modello io insegno, tu apprendi e io verifico è stato molto utile ad alfabetizzare, ma non è in grado di spiegare la complessità d’informazione dell’epoca in cui stiamo transitando. I ragazzi a scuola provano malessere: provano stress e un’insicurezza da giudizio che diminuisce la capacità di resilienza”.
Per contrastare la piaga dei NEET è necessario ripensare il metodo di insegnamento. “Dobbiamo educare il languore di gioia – ha aggiunto Lucangeli – Soprattutto in adolescenza, c’è un bisogno di gioia paragonabile a quello dell’aria o del pane”. L’attivazione di progetti come “Distretto Italia” e la stimolazione del dialogo tra aziende, università e scuole serve proprio a questo: ad alimentare il desiderio di conoscenza e gioia dei ragazzi. A mostrare loro un mare di possibilità, di cui spesso ignorano persino l’esistenza.